Luciana Coluccello

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Salentina d’origine, si laurea in Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli di Roma, cattedra di Studi Strategici e inizia la sua carriera giornalistica proprio grazie alla sua tesi di laurea dal titolo “Perché l’Italia è in Afghanistan?”, che riceve il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli e le dà la possibilità di svolgere uno stage nella redazione Esteri del Corriere della Sera.

Il primo contratto televisivo arriva da Tv2000, come redattrice e inviata per il programma di Alessandro Sortino Beati Voi. Da quel momento non lascerà più la televisione, che le insegna la forza della sintesi e la potenza di un buon racconto per immagini; ma soprattutto le fornisce gli strumenti necessari per poter lavorare bene oggi, anche fuori da una redazione.

Fino al 2021, tra Tv2000, Mediaset, LA7 e Rai1, si occupa di tematiche sociali ed economiche, immigrazione, cronache dalle periferie d’Italia, ottenendo anche prestigiosi riconoscimenti giornalistici come il Premio Michele Campione nel 2019, con un’inchiesta realizzata per Matrix (Canale5) sulla cocaina sempre più diffusa tra i giovanissimi.

Durante le pause estive e invernali dal lavoro di inviata, trascorre lunghi periodi in Marocco, Turchia, Bosnia, Libano, Israele e Palestina. Decide di diventare freelance nell’agosto 2021 per seguire la sua passione originale, l’Afghanistan, proprio quando il Paese torna sotto il controllo dei talebani. Svolge prima un training sul giornalismo di guerra per avere le basi adeguate su protezioni balistiche, medicina tattica e primo soccorso, e poi parte nell’autunno del 2021, quando ormai nessuna ambasciata occidentale è più presente sul territorio e anche le ONG faticano a lavorare nel Paese.
Ha raccontato per Internazionale, Skytg24, FQ Millenium e RSI (Radio Televisione Svizzera) la crisi umanitaria, la condizione delle donne, gli attentati ISIS, il mondo talebano dall’interno, arrivando per questo motivo finalista al DIG Festival 2022, nella categoria Dig Pitch.

E’ però con lo scoppio del conflitto in Ucraina che Luciana Coluccello diventa nota al grande pubblico. Nel mese di marzo 2022 racconta l’assedio della città di Kharkiv, al confine con la Russia, dal bunker sotterraneo dove vive insieme a dei volontari locali. In quei sotterranei trascorrerà più di due settimane. E’ in quel periodo l’unica giornalista internazionale a scegliere di fare base a Kharkiv, invece che in altre città vicine considerate più sicure, e per questo riceve proposte di collaborazione da testate nazionali e internazionali, tra cui la CNN. Sceglie, tuttavia, di produrre i suoi reportage in esclusiva per la trasmissione di La7 Piazzapulita, e di raccontare in diretta la guerra per altri programmi della rete come In Onda e Tagadà, oltre che per RSI e Radio Rai.

Viene spesso invitata nelle scuole e in eventi pubblici per parlare del ruolo delle donne e delle madri in Afghanistan e nei territori di guerra in generale.

Nel 2023 ha scritto Sottoterra – Cronache dai mille bunker della guerra ucraina, edito da Piemme.

Parla fluentemente inglese, francese e spagnolo

Ucraina, il racconto di Luciana Coluccello