Casa editrice
Il Saggiatore
Data di uscita
6 maggio 2020
Stefano Costa dà vita a una favola inquietante di uomini e bestie, in cui la magia e la violenza della natura convivono con la dolorosa solitudine dell’esistenza. “Il primo giorno d’autunno al mondo” è un romanzo che ci racconta un microcosmo di incomprensione e isolamento, a un passo dalla distruzione.
«Io sono una talpa. Vivo nel nero. I miei occhi di vetro hanno guardato dentro la terra, ed era tutto nero nel nero. Ero un puntino dentro la terra, ero una favola dimenticata.»
Driano è un uomo alla fine della vita. Malato, circondato da moglie e figlia nella sua abitazione sulle colline dell’Oltrepò pavese, assediato dalla preoccupazione per la vendita della casa natìa, è relegato su una sedia a rotelle in attesa di esalare l’ultimo respiro. Driano è un uomo da anni chiuso in un male oscuro, incomunicabile. Quando ancora riusciva a muoversi ha salvato dalla morte una talpa e, nel culmine della propria disperazione, le ha chiesto di estinguere la razza umana. Ora, per compiere il desiderio di Driano mentre lui immobile osserva il verde dietro la finestra, nell’ombra della terra, tra le fronde degli alberi, nell’azzurro del cielo, la talpa ha radunato un esercito – volpe, barbagianni, capra, pipistrello, pavone – e si leva per combattere quella battaglia. Ma altri animali hanno scelto di unirsi per fronteggiare le orde degli sterminatori e salvare gli umani – gabbiano, gallo, lupo, gatto, gazza, riccio. Ne verrà uno scontro epico che potrà avere termine solo con la morte degli uni e la vittoria degli altri.
Un estratto del romanzo è stato selezionato e pubblicato su The Offing, la rinomata rivista letteraria americana che da spazio all’arte e alla scrittura creativa pubblicando lavori che sfidano, sperimentano e provocano; lavori che spingono le forme e le convenzioni letterarie e artistiche oltre i limiti.
Classe 1982, STEFANO COSTA è autore, editor e redattore e ha sempre diviso i suoi giorni tra Oltrepò pavese e Levante ligure. L’aver sfiorato questi due piccoli mondi tanto diversi, sin da bambino, senza che il suo cuore ne abbia mai abitato solo e soltanto uno, l’ha fatto innamorare delle storie che qui e là prendevano forma: storie di persone, di animali, di case, di fili, di oggetti che ritrovava sempre in posti differenti. Come gli accadeva con la vita, ché la trovava sempre dove non credeva di averla lasciata.
Così ha studiato letteratura e filologia a Pavia, lavorato per micro e macro editori, e oggi è editor, redattore e scrittore. E quelle storie ha imparato a tradurle su pagina, sia prendendosi cura dei libri altrui sia scrivendone di propri. Il primo giorno d’autunno al mondo è il suo libro d’esordio.