“Tre giorni dopo la revoca del coprifuoco, era chiaro che nessuno aveva intenzione di uscire di casa”.
Inizia così OUTSIDE, la “Covid-19 fairytale” scritta a quattro mani dallo scrittore israeliano Edgar Keret e dalla coreografa Inbal Pinto. È un video di otto minuti, un racconto fantastico che ha per protagonista una Alice nel paese delle meraviglie ambientata ai tempi della pandemia.
Tratto dall’omonimo racconto da 500 parole pubblicato sul New York Times Magazine e con cui Keret, insieme ad altri 29 scrittori, si è cimentato in una sorta di boccaccesco Decameron dei giorni nostri, è stato poi coreografato, quindi musicato da Umitaro Abe e interpretato dalla danzatrice Moran Muller, insieme a Mirai Moriyama, narratore, attore e danzatore.
Elastica propone questo inedito per l’Italia, accompagnato da un appuntamento con il suo stesso autore, Etgar Keret, scrittore, sceneggiatore, attore e regista israeliano i cui libri sono tradotti in più di 45 lingue, compreso l’italiano.
Con questo progetto, Elastica presenta un nuovo ufficio aperto a Tel Aviv da cui gestirà – in collaborazione con gli uffici di Bologna – i relatori internazionali che lo Speakers’ Bureau sta acquisendo fuori dall’Italia, con un occhio di particolare riguardo al mondo israeliano.
Etgar Keret, classe 1967, è una figura artistica estremamente poliedrica. È stato pubblicato su testate come The New York Times, Le Monde, The New Yorker, The Guardian, The Paris Review e Zoetrope. Oltre 60 cortometraggi sono stati tratti dalle sue storie. Diversi i riconoscimenti che ha ricevuto nel mondo. Risiede a Tel Aviv ed è professore presso l’università Ben-Gurion del Negev.
“Sento che il mio bisogno compulsivo di raccontare storie deriva dalla necessità di provare a mettere un po’ d’ordine al corso caotico della vita – ha raccontato di sé in una intervista – Credo che tutte le mie storie di fantasia contengano in realtà un nocciolo biografico. Una storia è un «piano b», un’altra possibilità, una seconda chance per misurarti con qualcosa che non sei riuscito ad affrontare la prima volta”.
Le sue storie, surreali, costruite con tenerezza e con il gusto dell’assurdo, raccontano spesso situazioni paradossali che strappano un sorriso, per quanto talvolta malinconico, sugli accidenti della vita.